Opere d’arte restaurate alla Chiesa del Carmelo di Sassari La statua della Madonna del Carmelo torna sul suo altare.

Chiesa della Beata Vergine del Carmelo, Sassari - Fondo Edifici di Culto MdI, Soprintendenza Abap Sassari e Nuoro, Arcidiocesi di Sassari

13 luglio 2023 - Inaugurazione

B.V.Carmelo
B.V.Carmelo

Opere d’arte restaurate alla Chiesa del Carmelo di Sassari

La statua della Madonna del Carmelo torna sul suo altare dopo il restauro

Giovedì 13 luglio 2023 ore 18.30

Chiesa della B.V. del Carmelo di Sassari

La statua della Madonna del Carmine, collocata sull’altare maggiore della bella chiesa del Carmelo di Sassari, oggi proprietà statale in quanto appartenente al Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, era mortificata sino a pochi mesi fa da pesanti ridipinture, al punto che era difficile proporne una corretta lettura storico artistica e una datazione. Le fattezze moderne dei volti sembravano addirittura indicare una cronologia non troppo antica, salvo scoperte che solo la pulitura poteva arrecare. E queste scoperte sono arrivate.

Consolidato il legno indebolito da un grave attacco d’insetti xilofagi (il cerambicide o capricorno) e rimossi gli strati di ridipintura (erano infatti due gli strati sovrammessi all’originale) il simulacro è tornato a splendere in tutta la sua bellezza di opera in estofado de oro, la tecnica decorativa che permetteva di conferire preziosità anche all’umile legno grazie all’uso della foglia d’oro, associata al colore a tempera. Il restauro, progettato e diretto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, guidata dall’arch. Bruno Billeci, e condotto dall’impresa Annalisa Deidda Restauri, ha svelato una Madonna con Bambino risalente a primi anni del Seicento e di probabile provenienza napoletana. Fulcro della composizione è l’avvicinarsi dei volti di Madre e Figlio, che allunga le manine - in un gesto umanissimo e a lungo proposto nelle opere d’arte di questo tema - a stringere un lembo del manto e a carezzare il viso materno. La statua arriva dunque, come altre opere mobili ospitate nella chiesa, dall’edificio ecclesiastico precedente l’attuale, costruito soltanto nei primi decenni del Settecento. Il restauro – che interessa anche l’altare ligneo del Gesù Bambino di Praga - è stato possibile grazie alla sinergia tra le Pubbliche Amministrazioni – Prefettura di Sassari e Soprintendenza – e la Comunità dei Frati del Carmelo; il finanziamento è del Fondo Edifici di Culto.